I volontari del Mantello: Rita

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Prosegue con Rita l’iniziativa di presentare i volontari del Mantello per condividere con voi le loro storie. Il prossimo volontario potresti essere tu?

“Non esiste il manuale del bravo volontario: ognuno offre quello che può, quando può e per quello che è”

Rita Tartari, dipendente della Pubblica Amministrazione, si è sempre occupata di organizzare i servizi al cittadino: da quando nel 1990 nasce l’Informacittà (che poi nel 1993 diventa URP), in un’epoca in cui le informazioni non erano ancora accessibili come adesso, perché il web era poco diffuso. Dopo aver gestito l’URP per 10 anni, le viene affidato l’Ufficio Decentramento, con l’incarico di organizzare i servizi ai cittadini e adeguarli alle peculiarità del territorio nelle diverse Circoscrizioni.

Sono diventata volontaria del Mantello per una serie di coincidenze fortunate. Quando sono andata in pensione nel giugno dell’anno scorso, Silvia del CSV mi ha parlato del Mantello, chiedendomi se potevo essere interessata a fare questa esperienza. Poiché essere al servizio di qualcuno mi è sempre stato congeniale e ho sempre provato soddisfazione e piacere nel “dare una mano”, ho vissuto il volontariato come una scelta di crescita personale, finalmente libera di operare senza vincoli procedurali che nel mio lavoro erano dettati dalle normative: avevo già avuto un avvicinamento con il mondo del volontariato negli ultimi anni di lavoro, venendo a contatto con diverse ONP (Organizzazioni No Profit) ed ero sempre rimasta affascinata dal loro operato. Il Mantello è un progetto nelle mie corde perché ho sempre amato avviare nuovi progetti, costruire nuove cose giorno per giorno, insieme ad altre persone. Volevo entrare in contatto con realtà che conoscevo poco o nulla; conoscere è il primo passo per comprendere, quando si comprende cadono tanti muri.

Rita assieme ad altri volontari coordina l’area accoglienza, che, con l’area market, compone la peculiare offerta di sostegno del Mantello. La sua attività consiste nell’incontro con i beneficiari: da quando ancora non lo sono (in fase di compilazione del bando) fino all’accompagnamento tramite colloqui.

Io sono presente nelle due giornate di apertura, martedì e giovedì mattina e pomeriggio, insieme ad altri volontari disponibili nei vari momenti. In relazione ai colloqui abbiamo delle situazioni un pò diverse a seconda dei beneficiari; con alcuni ne abbiamo di più, con altri di meno o nessuno. Occorre forte empatia per comprendere, non è facile per una persona in una situazione destabilizzante riuscire ad aprirsi con un estraneo, soprattutto perché spesso i beneficiari vivono una condizione di impoverimento che anche per loro è nuova, che li mette a disagio. Con i colloqui si inizia un percorso di conoscenza reciproca volontari-beneficiari; instaurare una relazione, creare fiducia richiede impegno e grande disponibilità reciproca, perché non scordiamo che è obiettivo di questo progetto è far sì che la “persona” (beneficiario) valorizzi le proprie risorse, in un processo di maggiore consapevolezza di sé stesso, delle proprie capacità, del proprio valore.

Rita in uno staff con altri volontari coordina attualmente 13 volontari che si avvicendano nella attività di accoglienza e che operano sempre in coppia nei colloqui.

Vuoi diventare anche tu volontario del Mantello? Chiedici come