Il Mantello e le tesi di laurea: Isabella Ponci

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Il mantello di Ferrara conferma le sue caratteristiche di progetto innovativo e originale, tanto da aver già suscitato – in due anni e poco più di vita – l’interesse e l’attenzione di tre studenti che lo hanno scelto come oggetto della loro testi di laurea. Dopo l’excursus sui contenuti del lavoro di Lucrezia ora presentiamo la tesi di Isabella.

La seconda tesi di laurea all’Emporio Solidale di Ferrara il Mantello

La seconda tesi di laurea “Nuove povertà e welfare comunitario: il caso dell’Emporio Solidale Il mantello di Ferrara” è di Isabella Ponci, conseguita il 20 dicembre 2018 presso l’Università degli Studi di Bologna – Corso di Laurea in Scienze Politiche – indirizzo Politico-sociale – Dipartimento di Sociologia della famiglia e del terzo settore.

La riflessione della tesi è partita da questa domanda: il contributo, inteso sia come aiuto materiale di beni di prima necessità, sia come sostegno relazionale di orientamento al lavoro, alla formazione, di ascolto e sostegno morale, che offre l’Emporio solidale “Il Mantello” è utile nel soddisfare i bisogni degli utenti?
Ma non solo. L’obiettivo era capire, dalla voce di queste donne, non solamente quali sono i problemi, le difficoltà, e quindi i bisogni in un’ottica multidimensionale, che le hanno portate a chiedere aiuto, e quindi verificare l’utilità e l’efficacia delle risorse e dei servizi offerti dal progetto comunitario dell’Emporio solidale “Il Mantello” per soddisfare i loro bisogni.
L’obiettivo era quello di valutare l’impatto che la relazione d’aiuto del progetto dell’Emporio solidale “Il Mantello” ha avuto sulla vita delle persone in seguito ad un evento critico, quale è la povertà, nelle sue diverse forme, e assumere l’outcome, ovvero il punto di vista dei cittadini, dei beneficiari, come metodo di miglioramento per la progettazione di servizi che abbiano lo scopo di favorire l’uscita da una condizione di rischio di povertà, che faccia perno sulle informazioni rilevate attraverso la voce dei beneficiari.

“Nuove povertà e welfare comunitario”: l’abstract

Il focus della ricerca è incentrato sia sui percorsi di impoverimento di 10 famiglie monogenitoriali, rappresentate da madri capofamiglia con figli a carico utenti del Mantello, sia sull’utilità e l’efficacia delle risorse e dei servizi offerti dall’Emporio, per soddisfare i loro bisogni, per migliorare la loro situazione di disagio economico e sociale.
Dall’analisi del contenuto delle interviste che ho effettuato risultano 4 messaggi fondamentali:

  1. Quando le beneficiarie hanno raccontato cosa era successo e cosa le ha convinte a prendere la decisione di fare domanda di aiuto per entrare nel progetto dell’Emporio, il primo messaggio fondamentale emerso sui percorsi di impoverimento, è il profondo legame tra fattore economico e fattori relazionali e motivazionali, ossia, in una situazione di vulnerabilità favorita dalla precarietà lavorativa e dall’essere uniche capofamiglia, il bisogno viene generato da diversi fattori, (malattia grave, morte del coniuge, il divorzio, la fragilità di sostegno della rete familiare), da molteplici dimensioni della mancanza, che si combinano e si sommano al fattore strutturale della precarizzazione del mercato del lavoro e che aumentano la difficoltà a convertire, a trasformare i beni-risorse in possibilità/opportunità di vita.
  2. Quando le beneficiarie hanno risposto sull’utilità del progetto e su quali servizi sono, secondo loro, più utili, il SECONDO MESSAGGIO FONDAMENTALE è che sia il servizio di aiuto MATERIALE utilizzato durante la spesa per i beni di prima necessità, sia il servizio di ACCOMPAGNAMENTO e SOSTEGNO RELAZIONALE generato dalla dimensione dell’ascolto e della comprensione data dai volontari, che viene considerata dalle beneficiarie fattore importante per la costruzione di una relazione positiva di aiuto, sono risultati elementi efficaci del progetto e coerenti con i relativi bisogni percepiti e vissuti dalle utenti. L’utilità dei servizi è risultata efficace nonostante le difficoltà concrete, nell’utilizzo degli stessi, favorite dalle molteplici difficoltà provate durante il loro percorso al progetto.
  3. Il terzo messaggio sostanziale è il potenziale comunitario e generativo di risorse del progetto, quello che definirei “effetto Mantello”: sentirsi parte di un gruppo, di un progetto e di un percorso personale e collettivo ha generato un senso di comunità, riscontrato in tutte le interviste, collegato alla voglia di ricambiare l’aiuto ricevuto ed essere utile per le altre famiglie in difficoltà. L“effetto Mantello” ha stimolato un uso della cittadinanza responsabile, non orientato esclusivamente all’interesse personale, ma capace di rinforzare il senso di solidarietà che è riferito ai legami sociali in cui le beneficiarie erano coinvolte. Questo potenziale comunitario, adeguatamente valorizzato e attivato dal welfare locale, potrebbe essere un grande capitale umano e sociale, utilissimo per le famiglie stesse e per la comunità nella quale vivono.
  4. Il quarto messaggio emerso dalla voce delle beneficiarie è la motivazione che le spinge a fare del loro meglio per uscire dalla situazione difficile vissuta: i figli sono la loro motivazione, la loro vita. Lo stimolo è nei figli, per il futuro dei figli. Infatti, alla domanda: “Quali servizi secondo lei andrebbero potenziati o aggiunti per migliorare l’Emporio?”, tutte le utenti hanno consigliato servizi per i bambini-ragazzi, come per esempio un mercatino per abbigliamento usato e anche per i giocattoli, momenti di gioco e incontro all’Emporio tra i bambini. Ma soprattutto hanno proposto di creare un dopo-scuola per i figli degli utenti per poter dar loro la possibilità di conciliare nel migliore dei modi tempi di vita e tempi di lavoro. Dalle interviste, quindi, emerge che la mission del Mantello di promuovere veri e propri percorsi di uscita da situazioni di vulnerabilità, si realizza attraverso un modello di welfare comunitario dove la comunità si prende cura di sé stessa.

Per maggiori informazioni su questo progetto, contatta Isabella